Cos’è il divorzio?

Il divorzio è lo strumento pensato per sciogliere il matrimonio. Quindi solo con il divorzio si torna ad essere una persona libera e ci si può sposare nuovamente.

Se i coniugi avevano contratto un matrimonio concordatario (cioè il matrimonio “in Chiesa” che ha anche effetti civili) il divorzio ne fa solo cessare gli effetti civili

Con il divorzio però non cessano del tutto le conseguenze del matrimonio. Infatti permangono alcune conseguenze economiche che vedremo dopo.

Naturalmente il divorzio non fa venire meno i doveri di ciascuno verso i figli.

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Quando può essere richiesto il divorzio?

Ci sono molte situazioni in cui può essere chiesto il divorzio. La più nota è dopo la separazione protrattasi per sei mesi dopo la separazione consensuale e per un anno dopo la separazione giudiziale.

Si può chiedere il divorzio anche senza la precedente separazione nell’ipotesi di gravi delitti commessi dall’altro coniuge, di reati legati alla prostituzione, di delitti commessi o tentati verso i figli. Oppure può essere chiesto l’immediato divorzio se il coniuge ha ottenuto all’estero lo scioglimento del matrimonio oppure se ha contratto all’estero un secondo matrimonio. Infine può essere chiesto se il coniuge ha ottenuto il cambiamento di sesso.

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Qual è la differenza tra divorzio e annullamento del matrimonio?

Il divorzio è uno strumento per sciogliere un matrimonio valido quando, per una delle cause appena elencate, la prosecuzione della convivenza sia divenuta intollerabile.

L’annullamento invece riguarda quei matrimoni che, per qualche ragione siano nati viziati. Si pensi ad esempio ad uno sposo che sia stato costretto con la violenza o la minaccia a sposarsi. Si ha altresì annullamento del matrimonio se uno sposo ha commesso gravi errori nel valutare delle caratteristiche essenziali dell’altro coniuge. Ad esempio non sapendo che l’altro era affetto da malattie che impediscono una normale vita di coppia, oppure che prima del matrimonio aveva subito gravi condanne penali o che era coinvolto in reati legati alla prostituzione. Tutte ipotesi che, se conosciute, avrebbero portato l’altro a non sposarsi.

L’annullamento può essere civile (innanzi al Tribunale ordinario) o canonico (innanzi alla Sacra Rota) per i motivi specifici previsti dall’ordinamento canonico. Si tenga presente che l’ordinamento canonico non ammette il divorzio; l’annullamento è quindi l’unico modo per sciogliere un vincolo matrimoniale. Pertanto, in caso di matrimonio concordatario (quello “celebrato in Chiesa”) il divorzio scioglie gli effetti civili del matrimonio che però resta in vita per l’ordinamento canonico.

Una volta che il matrimonio sia stato annullato non sarà più possibile chiedere il divorzio.

Le conseguenze economiche dell’annullamento del matrimonio spesso sono meno gravi di quelle del divorzio, ragion per cui si fa spesso ricorso a questa figura.

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Come si determina l’assegno di divorzio?

Anche se spesso l’assegno di divorzio corrisponde all’assegno di mantenimento fissato dopo la separazione i due contributi dovrebbero essere fissati in maniera diversa. L’assegno di mantenimento durante la separazione dovrebbe infatti consentire al coniuge meno agiato di mantenere lo stesso tenore di vita avuto durante il matrimonio. L’assegno divorzile invece viene fissato tenendo conto delle condizioni dei coniugi ma anche della ragione della crisi coniugale, del contributo personale ed economico dato da ciascun coniuge alla conduzione della vita familiare, ed alla formazione del patrimonio di ciascuno ed a quello comune, al reddito di entrambi ed alla durata del matrimonio.

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Con il divorzio cambiano i doveri di ciascun coniuge verso i figli?

No. Con il divorzio i doveri di ciascuno verso i figli restano immutati.

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